Indicazioni di metodo per tradurre e comprendere con più facilità i testi latini. 3.

Salve! Eccoci qui nuovamente con le nostre lezioni/post sul metodo di traduzione dal latino.

In realtà, nei primi due post precedenti abbiamo anticipato una serie di passaggi che è bene seguire dopo aver individuato i predicati presenti all'interno delle proposizioni (o frasi semplici) che costituiscono i diversi periodi (o frasi complesse). Un periodo, infatti, può essere composto da una o più proposizioni semplici.

Sulla base dell'individuazione iniziale dei verbi e di una loro precisa analisi grammaticale, possiamo poi procedere all'analisi del periodo. Suddividiamo, pertanto, il brano in periodi, separandoli, ad esempio, con due barre verticali in corrispondenza dei segni di punteggiatura cosiddetti "forti" (punti e virgola e punti). Poiché ogni proposizione è incentrata sul proprio predicato, all'interno di un singolo periodo vi sono tante proposizioni quanti sono i predicati.
Dobbiamo anche osservare che i verbi possono essere così classificati, come:




1) predicati verbali semplici, costituiti dal solo verbo. Es.: in silva alauda cantat. Trad.: l'allodola canta nel bosco.
N.B.: sono considerati predicati verbali semplici ed un unico verbo anche i verbi servili (possum, debeo, ecc.) e quelli fraseologici (ad es.: coepi, soleo, ecc.), i quali precedono e accompagnano un altro verbo, generalmente all'infinito.

2) predicati verbali composti, un verbo che da solo non ha senso compiuto e non trasmette nessuna informazione. Si tratta di un verbo che necessita di una precisazione che ne integri e completi il significato.
Es.: Hannibal transivit Alpes. Trad.: Annibale attraversò le Alpi.

N.B.: es.: "il maestro spiega la lezione": "il maestro spiega" è un predicato verbale semplice, che, anche senza il complemento oggetto "la lezione", ha senso compiuto.

Es.: "i nemici hanno conquistato la città": "hanno conquistato" da solo non è sufficiente e la frase va completata con il complemento oggetto "la città". L'analisi può essere così svolta: "i nemici"= soggetto; "hanno conquistato la città"= predicato verbale composto (= verbo + complemento oggetto).

3) predicati nominali: verbo essere (= copula) e nome del predicato o parte nominale del predicato (sostantivo o aggettivo) (talvolta con una ulteriore precisazione).
Es.: rosa odorosa est. Trad.: la rosa è profumata. Analisi: "rosa"= soggetto, "est"= copula, "odorosa"= nome del predicato ("odorosa est"= predicato nominale).

N.B.: il verbo essere non ha la funzione di copula, ma di verbo autonomo e costituisce un predicato verbale quando significa:

- esistere, essere: "Dio è"= "Dio esiste";
- esserci (con la particella pronominale "ci")= "C'è una buona notizia";
- trovarsi/essere presente= "Il presidente è a Torino";
- appartenere= questo libro è di Antonio.

Alla prossima lezione. Felici giornate!:-)

Elena.

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