Indicazioni di metodo per tradurre e comprendere con più facilità i testi latini. 4.

Un caro saluto e un affettuoso benvenuto!

Proseguiamo ancora con le nostre mini-lezioni dedicate al metodo di traduzione del latino. Dopo aver individuato i predicati all'interno del periodo, come abbiamo spiegato, diviene possibile comprendere quante e quali siano le proposizioni che lo compongono. Si deve osservare, però, che non è sempre immediato, anche dopo aver sottolineato i verbi, capire quale sia il confine esatto tra una proposizione e l'altra (se il periodo è composto da più proposizioni e se non coincide con una sola proposizione, naturalmente). All'interno del periodo, infatti, le singole proposizioni possono essere collegate le une alle altre in vari modi:


  • per mezzo di segni di punteggiatura (coordinazione per asindeto: attraverso virgola, punto e virgola, due punti);
  • attraverso avverbi indicanti una scansione temporale o logica;
  • per mezzo di pronomi o avverbi relativi o interrogativi;
  • per mezzo di nessi sintattici quali congiunzioni, che possono essere di tipo coordinante (introducono una coordinata) o subordinante (introducono una subordinata). 
Per svolgere la nostra analisi e tradurre il brano, dunque, possiamo segnalare visivamente, ad esempio cerchiandoli, tali elementi di collegamento (connettori) tra le frasi. Per quanto riguarda le congiunzioni, sarà bene cerchiarle solo quando mettono in collegamento due predicati, perché esse, infatti, possono anche collegare sostantivi o aggettivi che appartengono alla stessa proposizione. Possiamo anche cerchiare le congiunzioni coordinanti e inserire, invece, in quadrati o rettangoli quelle subordinanti, per operare un'ulteriore utile distinzione. A questo punto, potremo dividere con barre verticali le proposizioni individuate e procedere all'analisi di ogni singola proposizione, seguendo le indicazioni che abbiamo fornito nei nostri post precedenti.

Dobbiamo osservare anche che, mentre le congiunzioni stabiliscono un rapporto di coordinazione (congiunzioni coordinanti) o di subordinazione (cong. subordinanti), gli avverbi non stabiliscono relazioni gerarchiche di questo tipo tra le proposizioni e, pertanto, in assenza di connettori subordinanti, essi introducono frasi coordinate.

Più in generale, grazie ai connettori vengono espressi e mostrati i legami logici interni alla frase. Uno stesso concetto o uno stesso fatto possono essere espressi e rappresentati dall'autore in vari modi, a seconda del suo desiderio di sottolineare o evidenziare precisi rapporti logici. Vediamone alcuni esempi.

Partiamo da questo periodo: "Nevica, non esco". Analizziamolo: "nevica" è proposizione enunciativa principale, "non esco" è coordinata per asindeto (attraverso la virgola) ad essa. Tale periodo può essere modificato in molti modi utilizzando diversi connettori. Vediamo in che modo:

"Nevica, quindi non esco": relazione conclusiva, rapporto di coordinazione.
"Non esco: infatti nevica": relazione dichiarativa, rapporto di coordinazione.
"Poiché piove, non esco": relazione causale, rapporto di subordinazione.
"Non esco, anche perché piove": relazione causale e di aggiunta, con una sfumatura differente rispetto alla precedente, rapporto di subordinazione.

Dobbiamo anche osservare come le congiunzioni coordinanti siano di cinque tipi diversi:

1) copulative (affermative, negative, aggiuntive, correlative);
2) disgiuntive;
3) avversative;
4) dichiarative o esplicative;
5) conclusive.

Dopo aver individuato le varie proposizioni, come si è già osservato, potremo procedere all'analisi di ciascuna di esse. Continueremo ad approfondire questi aspetti nelle nostre prossime lezioni-post!:-)

Buona serata e a prestissimo!:-)

Elena

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