Che piacere ritornare qui!
Sempre a proposito di miti, leggende e fiabe, vorrei segnalarvi un post affascinante e molto accurato nel quale mi sono imbattuta in modo serendipitico :-), ovvero La Galleria delle Fiabe di Tiziana Ricci. La storia illustrata di Cenerentola, una vera e propria ricostruzione storica delle origini della fiaba di Cenerentola, pubblicata su di un blog che ho scoperto casualmente con molto piacere - sempre grazie alla serendipità della rete:-) -, ovvero Fiabe in analisi, dedicato alle fiabe e agli autori più amati.
Tra gli antecedenti più antichi della fiaba di Perrault, vi sono la leggenda egiziana di Rodopi, narrata da Erodoto nelle Storie (Libro II) e quella cinese di Ye Xian, all'interno di una raccolta di racconti di Youyang Zazu. Il suggestivo articolo è corredato anche da alcune delle più belle e famose illustrazioni della fiaba che siano state prodotte, quali, ad esempio, quelle di Doré, Dulac ed altri.
Vi ripropongo qui la traduzione italiana della versione greca di Rodopi, scritta dal filosofo antico Claudio Eliano:
«Racconta una tradizione egizia che Rodopi era una cortigiana di straordinaria bellezza. Un giorno, mentre faceva il bagno, la Fortuna (che suole realizzare ciò che nessuno immagina e si aspetta) compì a suo vantaggio un fatto destinato a premiare non l'intelligenza ma la bellezza. Rodopi, dunque, faceva il bagno e le ancelle le custodivano le vesti, quando un'aquila - scesa in picchiata - le rubò un sandalo e volò via: lo portò a Menfi, dove Psammetico stava amministrando la giustizia, e glielo lasciò cadere in grembo. Psammetico, meravigliato per le armoniose proporzioni del sandalo e la grazia della sua fattura e per il comportamento dell'aquila, diede ordine di ricercare per tutto l'Egitto la donna a cui apparteneva quel calzare: e quando la trovò, la prese in moglie». (Claudio Eliano, Poikíle historía, XIV, 33, in Eliano, Storie varie, ed. a cura di Nigel Wilson, trad. dal greco di Claudio Bevegni, Adelphi, Milano, 1996, p. 267).
Buone letture e sogni fiabeschi!!:-)
Ecco qui un altro fondamentale mito delle origini, quello olimpico, che riportiamo dalle sapienti e suggestive pagine di Robert Graves, il quale scrive che:
"a) All'inizio di tutte le cose, la Madre Terra emerse dal Caos e generò nel sonno suo figlio Urano. Dall'alto delle montagne Urano guardò la dea con occhio amoroso e versò piogge feconde nelle sue pieghe segrete, ed essa generò erba, alberi e fiori, unitamente alle belve e agli uccelli. Quelle stesse piogge fecero poi scorrere i fiumi e colmarono d'acqua i bacini, e così si formarono laghi e mari.
b) I primi figli della dea con aspetto quasi umano furono i giganti dalle cento braccia: Briareo, Gige e Cotto. Poi apparvero i tre feroci Ciclopi monocoli, costruttori di mura e fabbri ferrai, che si stabilirono prima in Tracia e poi in Creta e in Licia; Odisseo incontrò i loro figli in Siclia. I loro nomi furono Bronte, Sterope e Arge e le loro ombre vagano nelle caverne del vulcano Etna da quando Apollo li uccise per vendicare la morte di Asclepio.
c) I Libici, tuttavia, sostengono che Garamante nacque prima dei giganti dalle cento braccia e che, quando balzò fuori dalla pianura, offrì alla Madre Terra un sacrificio di ghiande dolci."
(da Robert Graves, I miti greci, Longanesi & C., Milano, 1983, pag. 25).
Molto affascinante sono anche due miti filosofici della creazione:
"a) Taluni dicono che prima vi furono le Tenebre e dalle Tenebre emerse il Caos. Da un'unione tra le Tenebre e il Caos nacquero la Notte, il Giorno, Erebo e l'Aria.
Da un'unione tra la Notte ed Erebo nacquero il Fato, la Vecchiaia, la Morte, l'Assassinio, la Continenza, il Sonno, i Sogni, la Discordia, la Miseria, l'Ira, la Nemesi, la Gioia, l'Amicizia, la Pietà, le Tre Moire e le Tre Esperidi. Da un'unione tra l'Aria e il Giorno nacquero la Madre Terra, il Cielo e il Mare. Da un'unione tra l'Aria e la Madre Terra nacquero il Terrore, la Destrezza, la Collera, la Lite, il Giuramento, la Vendetta, l'Intemperanza, l'Alterco, il Trattato, l'Oblio, la Paura, il Valore, la Battaglia; e anche Oceano, Metide e gli altri Titani, Tartaro e le tre Erinni o Furie. Da un'unione tra la Terra e il Tartaro nacquero i Giganti.