Il mito olimpico e due miti filosofici della creazione

Ecco qui un altro fondamentale mito delle origini, quello olimpico, che riportiamo dalle sapienti e suggestive pagine di Robert Graves, il quale scrive che:

"a) All'inizio di tutte le cose, la Madre Terra emerse dal Caos e generò nel sonno suo figlio Urano. Dall'alto delle montagne Urano guardò la dea con occhio amoroso  e versò piogge feconde nelle sue pieghe segrete, ed essa generò erba, alberi e fiori, unitamente alle belve e agli uccelli. Quelle stesse piogge fecero poi scorrere i fiumi e colmarono d'acqua i bacini, e così si formarono laghi e mari.
b) I primi figli della dea con aspetto quasi umano furono i giganti dalle cento braccia: Briareo, Gige e Cotto. Poi apparvero i tre feroci Ciclopi monocoli, costruttori di mura e fabbri ferrai, che si stabilirono prima in Tracia e poi in Creta e in Licia; Odisseo incontrò i loro figli in Siclia. I loro nomi furono Bronte, Sterope e Arge e le loro ombre vagano nelle caverne del vulcano Etna da quando Apollo li uccise per vendicare la morte di Asclepio.
c) I Libici, tuttavia, sostengono che Garamante nacque prima dei giganti dalle cento braccia e che, quando balzò fuori dalla pianura, offrì alla Madre Terra un sacrificio di ghiande dolci."
(da Robert Graves, I miti greci, Longanesi & C., Milano, 1983, pag. 25).

Molto affascinante sono anche due miti filosofici della creazione:

"a) Taluni dicono che prima vi furono le Tenebre e dalle Tenebre emerse il Caos. Da un'unione tra le Tenebre e il Caos nacquero la Notte, il Giorno, Erebo e l'Aria.
Da un'unione tra la Notte ed Erebo nacquero il Fato, la Vecchiaia, la Morte, l'Assassinio, la Continenza, il Sonno, i Sogni, la Discordia, la Miseria, l'Ira, la Nemesi, la Gioia, l'Amicizia, la Pietà, le Tre Moire e le Tre Esperidi. Da un'unione tra l'Aria e il Giorno nacquero la Madre Terra, il Cielo e il Mare. Da un'unione tra l'Aria e la Madre Terra nacquero il Terrore, la Destrezza, la Collera, la Lite, il Giuramento, la Vendetta, l'Intemperanza, l'Alterco, il Trattato, l'Oblio, la Paura, il Valore, la Battaglia; e anche Oceano, Metide e gli altri Titani, Tartaro e le tre Erinni o Furie. Da un'unione tra la Terra e il Tartaro nacquero i Giganti.

b) Da un'unione tra il Mare o i suoi Fiumi nacquero le Nereidi. Non esistevano però uomini mortali; finché Prometeo, figlio di Giapeto, con il consenso della dea Atena, non li formò a immagine e somiglianza degli dèi impastando la creta con l'acqua del Panopeo, fiume della Focide; e Atena soffiò in essi la vita.
c) Altri dicono che il Dio di Tutte le Cose (chiunque egli fosse, poiché taluni lo chiamano Natura), apparso improvvisamente nel Caos, separò la terra dal cielo, le acque dalla terra e la parte superiore dell'aria dall'inferiore. Dopo aver separato l'uno dall'altro anche gli elementi, li dispose nell'ordine che ancor oggi si osserva. Divise la terra in zone, alcune molto calde, altre molto fredde, altre temperate; la modellò in pianure e montagne, la rivestì di erba e di alberi. Sopra di esse pose il firmamento scintillante di stelle e assegnò la loro direzione ai quattro venti. Popolò inoltre le acque con pesci, la terra con animali, il cielo con il sole, la luna e i cinque pianeti. Infine creò l'uomo che, unico tra tutti gli animali, alza la faccia verso il cielo e osserva il sole, la luna e le stelle; a meno che non sia vero che Prometeo, figlio di Giapeto, abbia modellato il corpo dell'uomo con acqua e creta e che certi vaganti elementi divini, sopravvissuti alla Prima Creazione, gli abbiano infuso l'anima."
(op. cit., pag. 27).

Davvero meraviglioso conoscere come gli antichi hanno immaginato, col ricorso della fantasia e rielaborando nozioni culturali, le origini del mondo e dell'umanità...

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